Una persona che ha assistito alla conferenza di Gianfranco Amato a Sommacampagna ci ha mandato questo resoconto.
Lo pubblichiamo per continuare il nostro lavoro di controinformazione.
Se volete, potete mandarci le vostre testimonianze alla mail giordanabrunavr@gmail.com
Nel corso della
serata del 15 settembre tenutasi presso la Chiesa Parrocchiale di Sommacampagna
(Verona) ho perso il conto di quante volte sia stata utilizzata la parola
“pericolo”. Nel clima creato sapientemente dall’avvocato Gianfranco Amato,
presidente dei “Giuristi per la Vita”, si fomenta l’isteria collettiva contro
lo spettro del “gender” e contro tutto ciò che è diverso dalla norma
eterosessuale, sostenuta dalla Chiesa Cattolica.
A livello terminologico, si è
realizzata una confusione incredibile tra diversi concetti, sfruttando il fatto
che molto probabilmente il pubblico in sala, per la quasi totalità composto da
genitori e persone over 50, non ne conoscesse nulla. Si porta come prova
dell’esistenza del “gender” l’esistenza delle identità “gender fluid”, che però,
nella realtà, rappresentano solamente una delle possibili identità di genere. Le
persone gender fluid intendono passare da un genere all’altro, senza essere
intrappolate stabilmente in un genere specifico, e il fatto che in questa
definizione sia presente la parola “gender”, secondo il relatore, vuol dire che
il “gender” esiste e che, in un futuro descritto con toni apocalittici, tutti i
bambini e tutte le bambine vorranno poter cambiare sesso di appartenenza in
fluidità, senza sceglierne uno di riferimento. A prova di questo si mostrano le
foto di Shiloh Pitt, figlia di Angelina Jolie e Brad Pitt, che vuole essere
chiamata John e si presenta alle occasioni mondane con i genitori vestita con
lo smoking. Apriti cielo! La questione dei bambini e della bambine trans
infiamma la platea, senza che nemmeno una volta venga fatto riferimento a
quello che è il vissuto reale di questi bambini e di queste bambine!
Ovviamente si fa
confusione, come prevedibile, tra “sesso”, “genere” e “identità di genere”,
sostituendo i termini secondo quanto risulti più funzionale alla retorica in
stile predicatore della Bible Belt americana. Proseguendo con l’analisi, vengo
riportati come prove dell’esistenza del “gender” articoli di “Grazia”,
autorevole rivista scientifica conosciuta da tutte le parrucchiere italiane,
che parlano di persone “gender neutral”, ancora una volta creando confusione.
“Gender Neutral” è una possibilità, una scelta che può essere fatta in termini
di identità e di posizione, non una moda che si diffonde per contagio, come
l’influenza durante le festività natalizie! L’apice della serata, a mio avviso, si è realizzato
quando l’avvocato Amato ha mostrato la foto di una ragazza trans laureatasi a
Oxford, che ha indossato abiti femminili, rompendo le regole del tradizione
dress code della blasonata università inglese: la chiesa intera è scoppiata in
una fragorosa risata. Che osa c’è da ridere? Che una ragazza trans si sia
laureata? Che esista? Il tema trans è stato trattato soprattutto in riferimento
alle recenti disposizioni della giurisprudenza italiana in merito alla possibilità
di ottenere il cambio di sesso all’anagrafe senza una correzione totale del
sesso biologico di nascita. Della necessità di un percorso di diagnosi della
disforia di genere e del supporto fondamentale che i trans e le trans devono
poter ricevere nel loro percorso di transizione non si è parlato, ovviamente.
Utilizzando la
terminologia scientifica in modo arbitrario (“i bagni per uomini, per donne e i
bagni gender”, “la propaganda omosessualista che piace all’Europa”, cito
direttamente), mostrando materiale non tratto dai numerosi studi sul tema
dell’identità di genere realizzati negli ultimi cinquant’anni, soffiando sul
fuoco della paura del diverso e sull’omofobia, si è realizzato il clima di
terrore desiderato e progettato ad hoc.
Concludendo, se
l’idea di questa conferenza era fomentare odio e ignoranza, l’obiettivo è stato
raggiunto. Ora resta solo da chiedersi: chi ci guadagna da queste serate?
Perché si tengono? Le scuole private, presentate come delle “isole felici”, sono
probabilmente le prime a beneficiare di queste crociate. Forse è proprio questo
l’obiettivo politico di queste iniziative. Nelle paritarie, secondo quanto
presentato, il “gender” non entra! In secondo luogo, questo clima è utile a chi
sostiene la necessità di togliere le ore di educazione sessuale e
all’affettività nelle scuole. La conseguenza quale sarà? Che aumenteranno le
malattie trasmesse sessualmente, fenomeno già in atto, le gravidanze
indesiderate nelle adolescenti, e, chiaramente, gli/le adolescenti non avranno
più la possibilità di confrontarsi con professionisti della salute su tematiche
fondamentali come la prevenzione e la contraccezione.
Attenti genitori!
Uno spettro si aggira per l’Italia: lo spettro dell’ignoranza e della paura! Un
consiglio: informatevi in modo indipendente, cercate di dialogare davvero con i
vostri figli e le vostre figlie, senza falsi pudori e senza essere bigotti.
Essere genitori è un compito davvero difficile, ma il dialogo e il vero
confronto sono la base per il futuro dei vostri figli e delle vostre figlie!